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Rinoceronti preservati dal Coronavirus

In Sudafrica dall'inizio del confinamento anti contagio sono calate di un terzo le uccisioni dei grandi animali a rischio estinzione

I rinoceronti, preda ambita del bracconaggio per via del loro corno ritenuto pregiato e curativo in alcune culture, appaiono preservati dal Covid-19: in Sudafrica, dall'inizio del confinamento anti contagio sono calate di un terzo le uccisioni dei grandi animali a rischio estinzione. Lo riferisce il ministero dell'ambiente sudafricano, che parla di 394 rinoceronti uccisi l'anno scorso contro i 594 uccisi nel 2019. 

La maggior parte degli animali massacrati, ben 245, è stata uccisa nel Parco Nazionale di Kruger, nel quale i bracconieri sconfinano anche dal vicino Mozambico. I rinoceronti vengono uccisi per via del loro corno, che viene venduto a caro prezzo sui mercati asiatici, in particolare la Cina, a causa della superstizione secondo la quale avrebbe miracolose proprietà terapeutiche. E' composto da cheratina come i capelli e le unghie umane. 

Il governo sudafricano da tempo ha messo in campo sforzi di contrasto al bracconaggio e orientati a preservare la specie. Già i 594 esemplari uccisi nel 2019 attestavano una contrazione rispetto ai 769 animali predati nell'anno precedente, a testimonianza dell'efficacia delle misure assunte che hanno tra l'altro portato a un timido incremento nel numero di capi dai 21 mila di 10 anni fa ai 27.300 censiti a febbraio dello scorso anno.