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Cinghiali e caprioli: ora basta

Amministrazioni comunali sul piede di guerra attendono le mosse della Regione: "Danni a colture e paesaggio, oltre a continui incidenti stradali"

Ungulati pericolosi anche per i centri abitati

Sono considerevoli i danni all’agricoltura e i costi che i produttori sono chiamati a sostenere a causa della presenza massiccia nel Chianti di caprioli e cinghiali: un problema che in più occasioni ha spinto le amministrazioni comunali a sollecitare un intervento specifico e mirato a tutela delle produzioni agricole e della sicurezza stradale. Come quello del sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani, che ha sottolineato come in dieci anni il numero degli ungulati presenti nelle aree del Chianti è cresciuto del doppio. A 622 capi ammontava la consistenza minima certa rilevata nel 2004, oltre mille sono i caprioli censiti nel 2014. Un fenomeno che nel territorio di Greve si è tradotto in un problema di considerevoli proporzioni. A farne le spese sono soprattutto gli agricoltori locali che anche quest’anno hanno visto sensibilmente danneggiate le loro colture, senza contare i moltissimi incidenti che quesi ogni giorni coinvolgono automobilisti di passaggio nelle strade chiantigiane. Ma i problemai non sembrano finit qui: “Sono altre due le problematiche – ha detto Sottani - causate dalla eccessiva presenza degli ungulati nel nostro territorio: i numerosi incidenti stradali, verificatisi nelle nostre zone, e l’uso di recinzioni cui gli agricoltori ricorrono per tutelare le produzioni a scapito del paesaggio e della libera fruizione da parte di cittadini e turisti dei nostri boschi”. Nel 2015 sono 12 le carcasse rinvenute dalla Polizia municipale di Greve ma molte di più potrebbero essere secondo il comandante Massimo Zingoni “perché quelle che noi agenti rinveniamo si trovano lungo gli argini della strada, altre di cui non siamo a conoscenza potrebbero essersi riversate tra le boscaglie”. Tra i punti più critici, dove si sono registrati incidenti o sono state ritrovate le carcasse, la Provinciale 33 tra Greti e Passo dei Pecorai, la Statale 222 tra Greve e Strada e la Provinciale 119 da Strada a San Polo. “Il problema è serio e mette in difficoltà i nostri agricoltori – ha detto l’assessore alle Attività produttive Gionni Pruneti - oltre ai danni alle coltivazioni, il produttore è costretto ad affrontare il costo della recinzione e la perdita economica relativa al posizionamento della propria produzione nel mercato vitinicolo”.

A questo punto tutte le speranze sono rivolte alla Regione Toscana: “Confidiamo in un intervento specifico dell’assessore regionale Remaschi che sin dal suo insediamento ha analizzato il problema e con serietà lo sta affrontando per individuare una soluzione, come lui stesso ha dichiarato in occasione dell’inaugurazione della rassegna Expo Chianti Classico”.