Attualità

Yulin, l'orrore è servito

Torna il festival gastronomico della carne di cane che in Cina ogni anno fa strage di quattro zampe. Appelli internazionali per lo stop al massacro

Sono migliaia i cani sacrificati durante il Festival

Torna puntuale anche in questo solstizio d'estate il Festival della carne di cane di Yulin, in Cina, che ogni anno fa strage di migliaia di cani tra randagi ed esemplari sottratti ai proprietari fin dai giardini delle loro abitazioni. Proprio così: nella Cina che in certe città ha dovuto adottare la politica del cane unico a causa del dilagare della percezione che il possesso di uno o più amici con la coda rappresenti uno status symbol; ebbene, in quella stessa Cina, proprio come in altre parti d'Oriente, il cane è considerato una prelibatezza gastronomica con tanto di sagra ricorrente.

Inevitabile la mobilitazione internazionale che puntualmente giunge dal mondo animalista come da politici e attivisti di ogni estrazione, e che però non ha ancora centrato l'obiettivo di far cessare i massacri. Secondo la presidente di Enpa Carla Rocchi, in Cina la sensibilità animale della popolazione sarebbe in aumento e, si legge in una nota, nella sua valorizzazione sta il più efficace contrasto alla manifestazione.

Sulle piattaforme web dedicate si moltiplicano le petizioni per fermare quella che si configura come un'autentica strage, e Animal Asia sta lanciando appelli a sottoscrivere una lettera aperta contro il commercio di carne di cane e di gatto ad uso alimentare lungo tutto l'arco dell'anno, considerando che il consumo durante il festival di Yulin rappresenta solo lo 0,01 per cento del totale.