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Sarà esposto a Calci lo scheletro del raro zifio

Effettuate le analisi sulla carcassa del cetaceo, rinvenuta a Donoratico il 22 dicembre, in questi giorni lo "sporco lavoro" per pulire lo scheletro

Lo zifio rinvenuto in mare di fronte a Donoratico il 22 dicembre 2017

Quando su segnalazione di un cittadino fu recuperata la carcassa del grosso cetaceo la sorpresa fu grande. Si trattava di un rarissimo Ziphius cavirostris, un mammifero che ama vivere nelle profondità del mare e assai difficile da avvistare, nello specifico un esemplare maschio lungo 5,38 metri e pesante 38 quintali.

Dato l'evento e le buone condizioni della carcassa, è intervenuta anche la task force nazionale nata dalla collaborazione fra Ministero dell'ambiente e l'Università di Padova per gestire gli spiaggiamenti di grandi cetacei. I veterinari dell'Università di Padova e dell'Istituto zooprofilattico Lazio e Toscana, sezione di Pisa, hanno condotto una necroscopia accurata, campionando tutti gli organi e i tessuti. L'Università di Siena si è occupata dei campionamenti per le successive indagini ecotossicologiche. Mentre l'Arpat ha coordinato le operazioni di recupero e la trasmissione delle informazioni alla Banca dati nazionale spiaggiamenti, per conto dell'Osservatorio toscano biodiversità della Regione Toscana.

Adesso quel che resta dello zifio è arrivato a Calci. Il suo scheletro troverà posto al Museo di storia naturale dell'Università di Pisa, ospitato all'interno del complesso monumentale della Certosa. Prima, però, qualcuno si deve preoccupare di pulire le ossa, trattarle e montarle. Un "lavorso sporco", da stomaci forti, che qualcuno deve pur fare. Al lavoro c'è una task force di specialisti, fra i quali l'esperto tassidermista Riccardo Capineri.