Forse voleva fuggire. Poi si è trovato davanti quella porta chiusa e allora si è accucciato, immobile, in attesa della fine. Cane per sempre. I suoi poveri resti sono affiorati tra i reperti di quella che gli archeologi hanno immediatamente definito "una nuova Pompei", affiorata dopo secoli di sonno durante i lavori per la realizzazione della stazione Amba Aradam della Metro C di Roma.
E' un qui e ora remoto, si parla del III secolo dopo Cristo, quello venuto alla luce come in un macabro fotofinish e dove c'è anche lui: il cane. Un cane di taglia media, testimone di quanto avanzato già fosse il processo di domesticazione della specie. Con lui, nella sua casa andata a fuoco, restano carbonizzati mobili e suppellettili e anche i resti di un altro animale più piccolo, forse un gatto secondo gli studiosi che trovano un termine di paragone per questo sito solo in Pompei ed Ercolano. Perché lì la storia si è fermata. E lui è il cane per sempre.