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Per la volpe salvata un futuro non più Nero

Quattro mesi di cure, cibo e riabilitazione hanno restituito il giovane animale alla libertà e ora al Centro di recupero genovese si esulta

La giovane volpe ha dovuto a lungo essere imboccata

Era stato raccolto per strada il 6 luglio dopo che era finito sotto una macchina: è la volpe Nero, un giovane maschietto il cui futuro appariva bigio come il nome che venne scelto per lui al Centro di recupero animali selvatici (Cras) di Campomorone. Femore rotto. Crisi epilettiche per il trauma cranico. Per farlo mangiare, lo si imboccava col cucchiaino.

Il 21 luglio, l'intervento chirurgico: Nero era ormai stabilizzato, ma si doveva ricostruirgli il femore. L'operazione era andata bene ma ora c'era il più: la riabilitazione. E lì Nero si è dimostrato un combattente prima riprendendo ad alimentarsi autonomamente e poi un giorno... eccolo in piedi.

"Quando è arrivato al Centro - raccontano gli operatori del Cras in una nota - il povero Nero era in condizioni disperate ma i volontari e il veterinario dell'Enpa sono riusciti fare ciò che sembrava impossibile: salvargli la vita, recuperarlo e restituirlo al suo ambiente". Proprio così: pochi giorni fa, dopo la riabilitazione, lo sportelletto del trasportino si aperto sul bosco. Nero è stato un fulmine a riguadagnare la sua natura.

"Il nostro lavoro è fatto di fatiche, costanza, studio e tanta passione. E' per storie come quella della volpe Nero - scrive Enpa a commento del videoracconto su Nero - che portiamo avanti la nostra missione. Siamo perciò lieti di potervela raccontare".