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Bracconieri nel mirino anche nell'aretino

Maxi operazione del Corpo forestale che ha stroncato un traffico illegale di uccelli vivi da richiamo tra la Toscana, l'Umbria e la Campania

L'operazione ha impegnato oltre 150 persone ed ha portato a perquisizioni a tappeto in tutte e tre le regioni e le persone iscritte nel registro degli indagati sono ora accusate di associazione a delinquere, ricettazione, traffico di fauna selvatica e maltrattamento di animali.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, la cattura illecita degli uccelli avveniva in Campania e gli animali venivano poi rivenduti in varie parti d'Italia.

L'operazione (denominata "Pilaris" come una delle specie che venivano commercializzate) ha permesso di accertare che il centro del traffico era proprio in Toscana tra le province di Firenze, Pisa, Pistoia, Lucca ed Arezzo dove gli animali venivano smistati per la vendita. Per il trasporto i volatili venivano stipati in piccole gabbie al punto che alcuni sono anche morti durante il viaggio.

Secondo le stime fatte dagli inquirenti, il giro d'affari per ogni rivenditore è stimabile ogni anno in circa 250mila euro e ogni singolo esemplare può essere venduto a un prezzo fino a mille euro.