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Caretta Caretta, cosa fare in caso di avvistamento

Probabile una seconda nidificazione a pochi chilometri dalla prima. La raccomandazione è quella di contattare immediatamente la Capitaneria di porto

Quella scoperta il 25 giugno sulla spiaggia di Marina di Cecina è la prima nidificazione di caretta caretta del 2019 rinvenuta in Toscana.

"Dagli studi sulle abitudini e i comportamenti in possesso della comunità scientifica - si legge sul sito del Comune di Bibbona- è probabile che possa realizzare una seconda nidificazione, anche a distanza di 4 chilometri dalla prima".

Per informare e sensibilizzare il più possibile turisti e cittadini, il comandante della Capitaneria di porto Domenico Guarino, la docente di Ecologia e conservazione dell’Università di Siena e coordinatrice dell’Osservatorio toscano per la biodiversità Letizia Marsili e l’assessore all’ambiente Enzo Mulè hanno incontrato gli operatori del turismo, a cui è stato consegnato un vademecum con consigli e buone pratiche da apporre negli stabilimenti balneari e attività ricettive. “Per anticipare gli eventi serve l’aiuto di tutti e la prima cosa da fare è monitorare le tracce lasciate sulla spiaggia, che sono simili a quelle lasciate da un cingolato – ha spiegato la professoressa Marsili – e capire il perimetro dello scavo, delimitandolo provvisoriamente, senza infilare nulla nella sabbia per evitare di rompere le uova. Il pericolo principale per le nidificazioni della tartaruga di mare è costituito dalla pulizia meccanica della spiaggia. Nella zona è stato riscontrato un unico caso di doppia nidificazione, nella spiaggia di Rosignano, e in quel caso la tartaruga si è spostata di pochi metri. Nulla toglie, però, che possa andare lontano di 4 miglia dal luogo della prima nidificazione”.

“Motivo in più per monitorare il nostro litorale e le nostre spiagge perché potrebbero essere scelte per la nidificazione in qualsiasi momento – ha sottolineato Mulè – dalla tartaruga marina".

"Raccomandiamo a tutti, cittadini e turisti, di avvisare il proprietario dell’area o concessionario dell’avvenuta nidificazione e contattare immediatamente la Capitaneria di porto, che darà seguito alle procedure previste in questi casi. Altrettanto importante restare in silenzio – ha concluso Mulè – e non fotografare frontalmente la tartaruga o utilizzare il flash per non disturbare o interrompere la nidificazione”.