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Ancora un attacco di lupi sulle nostre alpi

Gregge assalito sulle apuane, altri due capi dispersi. A prendere posizione è Coldiretti che chiede applicazione delnpiano nazionale

“Un lupo mi ha portato via la mia Carolina. Non si erano mai visti quassù”. E’ disperato e visibilmente preoccupato Rolando Alberti, il pastore-letterato di Guadine, frazione della prima montagna massese, molto conosciuto per i suoi formaggi stagionati in grotta ma anche per la sua passione per la poesia. Il suo gregge – 120 capi di capra di razza apuo-garfagnina - vive allo stato brado da sempre sulle Alpi Apuane: pascola indisturbato tra le alture delle Gobbie per molte ore al giorno. 

 E’ emergenza predatori anche sul versante massese delle Alpi Apuane. A lanciare l’allarme è Coldiretti che poco più di un mese fa era scesa addirittura in piazza, di fronte alla sede della Regione Toscana, per protestare contro la mancata applicazione della legge anti-ungulati e contro il ritardo dell’applicazione del piano di gestione del lupo approvato a livello nazionale. 

“Gli agricoltori – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Coldiretti Massa Carrara - non devono fare solo i conti con cinghiali, daini, caprioli, storni e mufloni, devono anche difendersi dai lupi, canidi ed ibridi sempre più a loro agio anche in presenza dell’uomo. Gli attacchi sono all’ordine del giorno ma le risposte sono inefficaci”.