Spettacoli

Le orate ingrassano a suon Mozart

Dal 2000 ad oggi vari studi dimostrano che i pesci distinguono la musica e la percepiscono con un organo dell'orecchio affine al nostro

Carpe giapponesi. Loro preferiscono il blues

Le orate ingrassano a suon di Mozart, mentre le carpe preferiscono un nostalgico blues e i pesci rossi sguazzano più felici con una sonata di Schubert: così rivelano vari studi condotti a più riprese e fin dall'alba del Terzo Millennio da équipes superblasonate e pubblicati sulle riviste scientifiche più accreditate del pianeta.

Questione di frequenze, che l'uomo percepisce attraverso un organo - il sacculo, presente nell'orecchio interno - posseduto anche dai pesci che, in conseguenza, dagli stimoli sonori ricavano sensazioni simili alle nostre. Con i loro bravi gusti. La scoperta di questo meccanismo si deve a una ricerca guidata da Neil Todd, psicologo esperto in percezione della musica all'università di Manchester, e quando venne pubblicata sul New Scientist - era il 2000 - aprì la via a una serie di indagini successive.

Tra le più recenti quella sulle orate, condotta nell'ambito dell'acquacoltura che da tempo accarezza l'idea di 'somministrare' frequenze sonore organizzate - la musica - ai pesci. Le orate (Sparus aurata) sono state esposte ad alcuni suoni tra cui Eine Kleine Nachtmusic di Wolfgang Amadeus Mozart e il Concerto numero 1 per violino di Sebastian Bach. Ebbene: a suon di Mozart i pesci si sono rilassati, lo dimostrano i livelli degli ormoni dello stress, e nel giro di un paio di mesi hanno messo su peso.

Più avanti di tutti appaiono le carpe (Cyprinus carpio) che addirittura - lo studio Music discriminations by carp del Rowland Institute for Science di Cambridge, in Massachusetts, è stato pubblicato nell'agosto 2001  - sono in grado di discernere gli stili musicali e manifestare preferenze individuali. 

I test sono stati somministrati a tre carpe: Oro, Beauty e Pepi. Solo la carpa di nome Oro ha avuto la pazienza di completare tutte le decine di batterie di test ascoltandosi violino, piano, poemi sinfonici di Rachmaninoff e molto altro, ma le inclinazioni peculiari erano già emerse nelle prime decine di ascolti e rilevate attraverso differenze comportamentali. Alla fine Oro cosa ha preferito? Il blues chitarra e voce di John Lee Hooker e i concerti per oboe di Bach.