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Gatti venerdì 14 luglio 2017 ore 18:05

Sui gatti randagi miagola la rivolta dei volontari

E' braccio di ferro sulla gestione dei gatti randagi

Gestione delle colonie e del randagismo felino al centro della lettera aperta delle sigle animaliste al sindaco pescarese. "Siamo offesi"



PESCARA — "Si è chiesto alle associazioni di volontariato di farsi carico di impegni che non riescono ad assolvere né il comune né la polizia municipale. La richiesta, con il dovuto rispetto, ci è sembrata veramente fuori luogo e riteniamo sia una pretesa offensiva nei nostri confronti": non ci vanno di scartina Dog Village, Oipa, Lav Pescara, Meta Abruzzo, Anta onlus Pescara e Animalisti Volontari nella lettera aperta al sindaco di Pescara Marco Alessandrini in cui contestano da un lato la gestione del randagismo e delle colonie feline da parte istituzionale, dall'altro la condotta tenuta verso i volontari.

Il braccio di ferro si trascina ormai da qualche mese e si incardinano sull'assenza di strutture di ricovero per i gatti e sull'applicazione della legge regionale sul contrasto al randagismo. Secondo le associazioni, il comune sulla materia sta procedendo a passo di gambero. E loro però fin qui si sono dimostrate disposte a collaborare presentando una loro piattaforma di linee guida. Per tutta risposta, rammenta la lettera aperta, il Comune ha emanato un bando per la gestione dei gatti sul territorio per due settimane appena.

Pochino. I gatti non sono censiti, le colonie vengono definite col contagocce e manca, scrivono i volontari, il supporto per i gatti malati o feriti o incidentati. Un altro bando, ricapitolano le sigle animaliste pescaresi firmatarie della missiva, c'è stato: "Prevedeva - scrivono - l'affidamento a una associazione di compiti che sarebbero dovuti spettare alle istituzioni come il censimento dei gatti, compito del Comune secondo la legge regionale, o come la cattura, microchippatura e sterilizzazione che sono compito della Asl".

Lì è stato troppo: "I volontari - si legge nella lettera aperta - sono cittadini che sacrificano il loro tempo libero offrendo un servizio gratuito alla collettività. Questo impegno dovrebbe essere sostenuto dall'assessorato". Invece: "L'assessore pretende di assegnarci ulteriori compiti". E loro non ci stanno.

Monica Nocciolini
© Riproduzione riservata


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