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Le celle a fuoco e le grida dei detenuti: la protesta nel carcere di Guayaquil

Altri lunedì 18 luglio 2016 ore 09:54

"Siamo cavalli e non oggetti"

Corteo nel centro storico degli ambientalisti per chiedere l'abolizione della carrozze trainate da cavalli e contestare lo sfruttamento degli animali



FIRENZE — La protesta è stata promossa da Lav Firenze, Leal Arezzo, Lida  Firenze, Liv Toscana, Nala.

Dopo il concentramento in piazza San Lorenzo, i manifestanti hanno percorso Borgo san Lorenzo, via Cerretani, via dei Pescioni, via dei Pecori, via Roma fino a piazza della Repubblica. Sono stati distribuiti a cittadini e turisti dei volantini per sensibilizzarli sulla sofferenza e l’abuso che subiscono i cavalli costretti a trainare le carrozze per molte ore al giorno e con ogni temperatura.

Malgrado il regolamento cittadino di tutela degli animali contenga una sezione aggiuntiva dedicata ai cavalli e l’articolo 43 (Limitazioni all’uso, comma 3) preveda che “è vietato sottoporre l’animale ad attività di trasporto quando la temperatura ambiente sia superiore a 35 gradi all’ombra”, questi animali vengono costretti a lavorare o a stazionare in attesa di turisti senza alcun riparo e a ogni temperatura. Sempre più frequentemente i cavalli hanno malori e si ribellano imbizzarrendosi e rovesciando la carrozzella, come recentemente accaduto in piazza della Signoria. 

“Le carrozzelle a Firenze e le botticelle a Roma – hanno spiegato gli organizzatori - vengono usate per il divertimento di turisti poco accorti che non si sono mai domandati cosa si nasconda dietro questa pratica. Un divertimento anacronistico che comporta enorme sofferenza per i cavalli, costretti a portare un carico che supera gli 800 chili, sotto il sole cocente in estate ed esposti alla pioggia e al freddo in inverno, in mezzo al traffico e ai rumori assordanti che li spaventano. Spesso svengono per la stanchezza o si feriscono perché i loro zoccoli non sono fatti per calpestare l’asfalto cittadino. Sono picchiati per continuare a camminare anche quando sono visibilmente sfiancati dalla fatica e costretti a indossare il morso, uno strumento che provoca loro un grande dolore alla bocca e che li rende a forza remissivi e sottomessi. I cavalli sono animali sensibili e intelligenti e continuano a essere sfruttati solo per una tradizione che, come tutte quelle che infliggono inutile sofferenza a degli individui senzienti, dovrebbe essere abolita. Chiediamo a tutti i cittadini di aiutarci a liberarli da questa inutile tortura e di unirsi alla richiesta per l’abolizione delle carrozzelle. I vetturini potranno convertire la loro attività sostituendo ai cavalli altri mezzi elettrici e più attuali, dimostrando di essere al passo con i tempi e di voler far parte di una società più evoluta e civile".


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