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Attualità mercoledì 09 agosto 2017 ore 14:55

La gallina livornese ha il suo club

Gallina Livornese, nasce il primo club livornese di razza. In autunno è in programma un convegno sulla biodiversità della razza avicola autoctona



LIVORNO — E' famosa in tutto il mondo sia per la sua bellezza (primo premio al trofeo europeo della mostra francese di Metz del 2015) che per la sua resistenza ma, soprattutto, per la capacità di depositare una notevole quantità di uova ogni anno, fino a 300, ben superiore a quella delle colleghe ovaiole.

E' la gallina livornese, diffusa in tutto il mondo con questo nome proprio perchè partì per la prima volta dal porto di Livorno. Fu infatti il capitano Gates, nel 1830, a far arrivare nel porto di Mystic nel Cunnecticut i primi esemplari e da lì la razza ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo.

Sebbene tanti sono i “Leghorn Club”, i club di razza avicola dedicati all'ovaiola livornese nati nei vari paesi (ad esempio in Gran Bretagna e in Olanda) e molto attivi con convegni e pubblicazioni dedicati, Livorno, patria indiscussa del ruspante, non ne aveva ancora uno tutto suo fino a che, alla fine dell'anno scorso, la Federazione Italiana Associazioni Avicole (FIAV) non ha rilasciato il riconoscimento federale per club di razza Livorno.

Il club, che ha sede al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di via Roma 234, è stato presentato a Palazzo comunale dall'assessore al turismo Francesco Belais, alla presenza di Corrado Minazza, presidente del club, Margherita Marzoni Fecia di Cossato, ricercatrice dell'Università di Pisa e vicepresidente del club, Giuseppe Chionetti segretario e Mario Lupi, promotore biodiversità razza Gallina Livorno.

L'incontro è stato l'occasione per presentare anche i risultati dello studio dell'Università di Pisa promosso lo scorso anno da FIAV (Federazione Italiana Associazioni Avicole), pro Loco Livorno e Comune di Livorno che ha indagato la gallina come biodiversità. L'equipe della ricercatrice che ha guidato lo studio, la dottoressa Margherita Marzoni Fecia di Cossato del dipartimento di Scienze Veterinarie, ha studiato l'allevamento avicolo nel podere le Querciole, a S. Piero a Grado, un vero e proprio centro di eccellenza per la conservzione genetica della gallina livornese con 50 esemplari, le cui uova, rigorosamente bianche e identificabili per il tuorlo dal giallo molto intenso, sono risultate particolarmente proteiche.

La ricerca ha permesso di mettere a punto una scheda di rilevamento delle galline livornesi grazie alla quale è stato possibile quantificare ed elencare gli allevatori in purezza presenti su tutto il territorio italiano, individuati in tutto in 102.


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