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Altri martedì 28 ottobre 2014 ore 16:14

Maleodoranze nella zona del Cuoio

Giorgi: "La chiusura della sede Arpat a San Romano ha reso la situazione ancora più drammatica. Il Tubone peggiorerà la situazione di sicuro"



SAN MINIATO — Rifondazione Comunista San Miniato torna sulla questione maleodoranze, tema già toccato in passato. 

"La settimana scorsa, nella zona tra Castelfranco e Santa Croce, la situazione era drammatica - spiega Valentino Giorgi capogruppo della lista -. Addirittura il sindaco Toti di Castelfranco ha dovuto sollecitare personalmente l’intervento dell’Arpat, come egli stesso ha illustrato alla stampa con dovizia di particolari. Il sindaco ha precisato di non aver perso neppure un attimo, per non rischiare che la nube si disperdesse prima dell’arrivo dei tecnici. 

L'Arpat a San Romano è stata praticamente smantellata col pieno assenso degli stessi sindaci del Pd dei nostri comuni, compreso Castelfranco, giunta in cui tra l’altro ci risulta che al tempo sedesse anche lo stesso Toti. Se prima i tecnici rilevatori in due minuti arrivavano sul luogo delle segnalazioni, adesso devono partire spesso da Pisa o Livorno, e recarsi nella zona sperando di non trovare traffico o altro per strada. Il sindaco Toti dovrebbe pure ricordare che Rifondazione fu una di quelle poche forze politiche che lottarono per mantenere l’Arpat a San Romano, e dovrebbe ricordare come invece tutti i sindaci si preoccuparono di tranquillizzare la popolazione sull’immutata efficacia dell’Arpat anche dopo il suo ridimensionamento. Invece, tra ripetute morie di pesci, scarichi dei colori pittoreschi in fiumi e fossi e ritorno delle maleodoranze, oggi tutti hanno capito cosa vuol dire aver praticamente cancellato l’Arpat a San Romano: un disastro.

Tanto più quando si sta per far partire un progetto discutibile e impopolare come quello del Tubone, pagato quasi tutto dai cittadini e quasi niente dagli industriali, che sventrerà una parte non indifferente del territorio in buona sostanza per far risparmiare ai conciatori i costi di smaltimento, e che convoglierà nella nostra zona milioni di metri cubi di liquami, che verranno mescolati con gli scarichi delle concerie. Chi vigilerà su tutti questi processi potenzialmente pericolosi? Come verranno smaltiti i fanghi? Le ultime notizie riguardo alla sperimentazione di un pirogassificatore presso Aquarno a nostro avviso non sono per niente tranquillizzanti. Così come è inquietante che il progetto del Tubone non sia mai stato reso pubblico. Sappia la popolazione che, al di là della pubblicità degli interessati, la realtà è questa, e rischia di farci svegliare di notte soffocati dal cattivo odore".


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