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Attualità martedì 27 giugno 2017 ore 08:00

Col pet in valigia, ecco le regole

Cani, gatti, furetti: viaggiare con loro è bello e possibile. Dal ministero della salute le norme per spostarsi all'estero, in Ue e fuori



ROMA — Serve il passaporto, spesso un trasportino; il microchip ci vuole sempre, e i vaccini variano da paese a paese. Detto così viaggiare col proprio cane, gatto o furetto può parere un rompicapo. Viene in soccorso in questi giorni di preparativi vacanzieri il ministero della salute che ricorda le regole per andare anche all'estero, in particolare nei paesi dell'Unione europea

Qui le modalità di viaggio sono regolate dalla normativa sanitaria dell'Ue entrata in vigore il 29 dicembre 2014, che disciplina la movimentazione non commerciale degli animali da compagnia tra gli stati membri. Obbligatorio per tutti sempre è il microchip, oppure il tatuaggio chiaramente leggibile e apposto prima del 3 luglio 2011. Poi serve il passaporto, che deve essere conforme a quanto stabilito dal regolamento attuativo Ue 577/2013. Sono le aziende sanitarie locali a rilasciarlo perfettamente in regola, con tanto di foto e codice alfanumerico identificativo, quello appunto di microchip o tatuaggio.

Il passaporto attesterà anche la validità delle vaccinazioni: i veterinari effettueranno le profilassi corrette a seconda del paese di destinazione (ad esempio per andare in Finlandia, il Regno Unito, l’Irlanda, Malta e la Norvegia è necessario il trattamento dei cani contro l’echinococco) ma è l'antirabbia quello sempre obbligatorio e deve essere somministrato solo a pet con età superiore alle 12 settimane, per poi avere efficacia dal ventunesimo giorno dopo il completamento del protocollo vaccinale.

Chi ha una tribù pelosa si attrezzi: il numero massimo di animali da compagnia che possono accompagnare il proprietario o il conduttore autorizzato è di cinque esemplari tra cani, gatti e furetti, a meno che non siano protagonisti di gare o esposizioni, nel qual caso si deroga

Fuori dall'Unione europea ecco, allora è più complicato perché rispetto a quanto sopra ogni paese può richiedere requisiti sanitari o documentazione supplementare. Per reperire le informazioni necessarie, il ministero della salute suggerisce di contattare l'ambasciata in Italia del paese terzo verso cui ci si dirige, oppure la Asl di appartenenza, con largo anticipo dato che alcuni paesi extraeuropei prevedono per gli accessi lunghi periodi di quarantena, con conseguente separazione della bestiola dal proprietario.


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