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Elba casa delle rondini

Presentato il progetto per l'ospitalità delle rondini, il Comune ha cambiato il regolamento urbanistico per accogliere i migratori



CAMPO NELL'ELBA — Dopo un viaggio di 14mila km attraverso il deserto e il Mediterraneo c'è chi sceglie di tornare all'Elba per riposarsi e creare una famiglia. Sono le rondini, i rondoni e i balestrucci, uccelli migratori che da oggi troveranno accoglienza a Campo nell'Elba grazie al progetto di Parco, associazione BAT e Comune.

Si tratta di consentire agli esemplari che scelgono di tornare sull'isola di trovare adeguato ristoro attraverso l'installazione da parte dei privati di speciali nidi artificiali da fissare sotto i tetti e le tettoie. Il Comune ha deliberato una modifica all'art. 43 del regolamento edilizio per consentirne l'installazione senza chiedere permessi o fare carte bollate e i vantaggi di questa operazione sono stati illustrati questa mattina agli alunni delle scuole elementari e medie.

"E' una modifica che è stata votata all'unanimità dal consiglio comunale - ha affermato il sindaco Lorenzo Lambardi - e che verrà confermata anche nel prossimo regolamento edilizio. Voglio ringraziare il Parco, BAT e la scuola per aver promosso questo incontro per spiegare l'importanza di questa azione".

Introdotto da Francesco Mezzatesta, il progetto è stato spiegato ai bambini: "Per tornare a riprodursi nei luoghi dove sono nati questi uccelli percorrono migliaia di chilometri in volo dall'Africa all'isola d'Elba sorvolando il Sahara e il Mediterraneo. Sono insetticidi naturali: soltanto una coppia di rondini, quando alleva la prole, cattura un media 6mila insetti al giorno di cui il 40% costituito da zanzare e mosche. L'edilizia moderna ostacola rondini, rondoni e balestrucci nel trovare luoghi adatti per costruire il nido e molti nidi esistenti vengono abbattuti a causa delle deiezioni quando basta applicare delle piccole mensole sotto per risolvere il problema".

L'incontro ha visto la presenza anche del direttore del Parco, Franca Zanichelli e di Davide Peria, presidente della BAT.

"Ci sono molti elbani che ospitano le rondini - ha concluso Mezzatesta - come la signora Lia del bar Katiuscia di Pomonte e ci sono esempi naturalistici importanti come la rara rondine rossiccia che nidifica sotto il ponte di Colle d'Orano".

Azioni simili sono in corso a Rio nell'Elba e a Marciana.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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